domenica 24 gennaio 2010

Vita (A)sociale capitolo primo

Quando Diavoletto non aveva ancora iniziato ad andare all’asilo, mi ero riproposta di fare amicizia con le mamme dei suoi compagni. Non con tutte, certo, mi sarebbe bastato un piccolo gruppetto con cui fare quattro chiacchiere all’entrata dell’asilo e incontrarsi ogni tanto nel pomeriggio per far giocare insieme i pargoli. Speravo inoltre che, essendo Diavoletto in classe insieme al figlio di quella che negli anni di infanzia era stata la mia migliore amica, sarei riuscita a ricreare un legame con lei. Impresa molto più ardua di quel che pensavo. A parte un paio di mamme con cui sono andata un po’ più in là del semplice “ciao”, tutto è finito lì. Invece , quella mia amica , proprio con le stesse mamme che ho conosciuto meglio anch’io, ha stretto una amicizia piuttosto profonda anche al di fuori dell’asilo. Si vedono spesso il pomeriggio dopo scuola e anche nei fine settimana organizzano uscite insieme. Praticamente tutto quello che mi ero ripromessa di fare io e che non sono riuscita a fare. Ora , a distanza di un anno e mezzo, la situazione è un po’ migliorata grazie anche al fatto che i nostri figli hanno iniziato a fare attività sportiva insieme, quindi ci sentiamo più spesso ma la cosa mi ha un po’ turbato. E da questo turbamento è sorta spontanea una riflessione: sono davvero così “asociale” ? E’ vero che lavorando tutte le mattine e quasi tutti i pomeriggi, sono sempre di corsa e non ho tanto tempo per far conversazione, però ho sempre cercato di essere disponibile a fare amicizia, quando qualcuno mi chiedeva qualcosa mi intrattenevo fin che potevo a parlare, sono andata ai compleanni dei compagni di asilo di Diavoletto anche se non conoscevo nessuno, ma a quanto pare non e’ bastato. Eppure mi sono sempre reputata un’amica attenta. E’ vero, non sono di quelle che se non vedono un’amica da 1 settimana chiamano subito per sapere come va , cos’è successo e via dicendo , però quando ci vediamo mi interesso di sapere se va tutto bene, mi ricordo sempre compleanni e anniversari, quando invito a cena faccio attenzione a cucinare qualcosa che vada bene ai gusti/intolleranze di tutti. Evidentemente però queste accortezze non bastano per essere un buon amico.

mercoledì 20 gennaio 2010

Incredibile ma vero

Sono ancora incredula. Sapevo di qualche bimbo che lo aveva fatto ma non avrei mai pensato che potesse capitare anche al mio, invece ieri è successo: si è addormentato alle 18:00 quando era ancora da mia madre e , salvo un parziale rinvenimento quando l’ho portato su e gli ho messo il pigiama, ha tirato dritto fino a stamattina alle 8:00 quando l’ho svegliato per portarlo all’asilo. Doveva avere proprio le batterie scariche il mio povero cucciolo !!

domenica 17 gennaio 2010

Alla fine è arrivata....

Lo sapevo, mi sono morsa la lingua nel momento stesso in cui ho aperto bocca ma ormai era troppo tardi. Ho fatto la grande, mi sono vantata del fatto che Diavoletto quest’anno non si fosse ancora (miracolosamente) ammalato e subito zac, la punizione Divina è arrivata puntuale come la rata del mutuo. Speriamo che gli passi in fretta, che martedì all’asilo fanno un’uscita speciale a teatro che non vorrei proprio che si perdesse.

venerdì 15 gennaio 2010

Dubbi e certezze

Alla fine ci toccherà fare anche questo.
Diavoletto ha da sempre avuto un comportamento “poco consono” alla sua natura di maschio. Gli piace giocare con le bambole, gli piacciono i cartoni animati da bambine (Winx e Trilli su tutti) e soprattutto in diverse occasioni alla domanda “ma tu sei un maschio o una femmina ?” ha risposto senza esitazioni di essere una femmina. Per noi la cosa era un tantino angosciante (soprattutto per Superuomo) ma abbiamo pensato che fosse ancora presto per preoccuparsi, così cercavamo di non dare troppo peso alle sue preferenze. Le maestre dell’asilo invece hanno deciso che fosse il caso di preoccuparsene e ci hanno consigliato di rivolgerci ad uno psicologo per chiedere consiglio. Cosi’ abbiamo preso appuntamento e la prossima settimana io e Superuomo sentiremo cosa ci consiglierà di fare. Tutto sommato siamo contenti anche noi di esserci decisi a farlo perché era da parecchio tempo che ci interrogavamo su come fosse giusto comportarci quando Diavoletto chiedeva di vedere un cartone o di giocare ad un gioco più adatto alle bambine. Ora finalmente sapremo se abbiamo agito bene o no.

mercoledì 13 gennaio 2010

Il nemico silenzioso

Avevo in mente da alcune settimane una serie di post da scrivere ma , un po’ per i ritmi natalizi che mi hanno come al solito travolta, un po’ per la mia salute che è diventata ormai, ahimè, decisamente inaffidabile, ho deciso di lasciar perdere e di ricominciare dal presente. Un presente fatto di dubbi e di nuove angosce. Dopo la “defaiance” di questa estate pensavo di essere riuscita a rimettermi in carreggiata, invece durante le vacanze di Natale il malessere è tornato di nuovo, strisciante, subdolo. Le analisi mediche vanno bene e il dottore continua a dirmi che probabilmente tutti i disturbi che avverto sono causati da agitazione e stress e che devo stare tranquilla ma ancora una volta io non mi capacito di come sia possibile. Ho una vita che molti definirebbero privilegiata, com’è possibile che io sia stressata ? E soprattutto, come faccio a stare più tranquilla se io non mi accorgo assolutamente di essere agitata ? Non saprei davvero cosa cambiare nella mia vita per ridurre lo stress. Forse alla fine dovrò arrendermi a prendere degli psicofarmaci. Ma mi scoccerebbe parecchio. Ho paura di quello che possono fare certe sostanze alla mente, ho paura che insieme ai pensieri “cattivi” mi annebbino anche quelli buoni. Per il momento si và avanti così, fra ulteriori accertamenti e la speranza che passi presto questo brutto periodo.