venerdì 6 novembre 2009
Riflessioni serali
Ieri sera è successa una cosa che mi ha lasciato un po’ di pensieri. Dovete sapere che fin da quando da piccola giocavo a fare la mamma con le bambole , ho sempre avuto due forti convinzioni: la prima era che avrei voluto fare un figlio molto presto perché volevo essere una mamma giovane, tipo quella delle serie tv “Una mamma per amica” , una di quelle mamme che possono essere scambiate per sorelle maggiori. La seconda era che volevo un solo figlio (meglio se femmina). Ora, per quanto riguarda la prima cosa non ho proprio mantenuto fede alla mia idea perché, anche se mi sono sposata piuttosto giovane, mi sono ben guardata dal complicarmi subito la vita matrimoniale e me la sono spassata per un po’di anni. Per quanto riguarda la seconda intenzione invece sono rimasta ferma sulle convinzioni di un tempo: un solo figlio (e se è venuto maschio pazienza). Ora per l’appunto ieri sera mentre mettevo a letto il Diavoletto siamo finiti a parlare della sua nuova cameretta che arriverà fra qualche settimana. Lui era molto contento soprattutto per il fatto che ci sarebbero stati due letti e ad un certo punto mi ha detto: “Mamma , quando avrò la mia nuova cameretta io dormirò in un letto e tu dormirai nell’altro letto finchè non avrò un fratellino”e a me è scappato un avventato “ Ma tu non avrai mai un fratellino”. Inutile dire che appena ho finito di pronunciare quella frase me ne sono subito pentita ma ormai era troppo tardi e Diavoletto si è messo a piagnucolare dicendo che lui voleva un fratellino perché voleva qualcuno con cui poter giocare sempre, visto che io e papà non ci siamo mai. Ovviamente mi sono sentita una m...a perché ha ragione sul fatto che io e il Superuomo ci siamo poco e anche se quando ci siamo cerchiamo di giocare il più possibile con lui, evidentemente questo tempo non gli basta. Così sono stata costretta a riflettere su questa mia scelta di avere un solo figlio. Prima che nascesse Diavoletto, ero convinta che un figlio solo sarebbe stato meglio così non avrei rischiato di fare favoritismi nel caso uno mi fosse venuto bello buono e bravo e l’altro no. Poi, dopo la nascita di Diavoletto ho pensato che un figlio insonne e inappetente fosse abbastanza e che se me fosse venuto un altro così non ce l’avrei fatta. Insomma, ho sempre trovato un motivo valido per scusare questo mio egoismo, perché di questo si tratta. Così mi sono ritrovata a pensare che forse non era troppo tardi per dargli quel fratellino che desidera ma poi è bastato un attimo: Diavoletto si è presto distratto dal suo piagnucolamento ed ha ripreso a fare il solito casino saltando nel letto stile tuffatore acrobatico, io mi sono rivista davanti le nottate insonni e le lotte infinite quando è ora di mangiare e come per incanto sono tornata in me. Lo so che queste cose le hanno passate tutte le donne con figli, ma io non mi sento di affrontarle di nuovo. Ci sono donne per cui avere figli e riuscire a crescerli con amore e pazienza sacrificando tutte se stesse è una cosa naturale e ci sono poi io, che ci metto tutta la mia buona volontà (oltre all’amore, certo) ma che ho ancora molto da imparare in fatto di pazienza e sacrificio.
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